Gli alberghi diffusi di Santo Stefano di Sessanio e Le Grotte della Civita di Matera supportano la Fondazione Sextantio Onlus che ha sviluppato diversi progetti in Africa. In Rwanda con il progetto “Mutuelle de Santé” Sextantio Onlus ha reso possibile, in 10 anni, che l’81% della popolazione avesse accesso all’assistenza sanitaria, pagando l’assicurazione sanitaria alle famiglie con scarso reddito.
Avere l’assicurazione sanitaria significa potersi sottoporre alle visite mediche, effettuare gli esami del sangue e ottenere medicine per le malattie più comuni.
Nel 2019 la Fondazione ha avviato un nuovo progetto nell’isola di Nkombo, al confine tra il Rwanda e la Repubblica Democratica del Congo con l’obiettivo di creare il concetto di albergo diffuso sull’isola, dove gli uomini sono dediti alla pesca, all’agricoltura e alla pastorizia, mentre le donne vivono tuttora in condizioni di semi schiavitù. Il progetto prevede la costruzione di Capanne all'estremità settentrionale dell’isola e di aprirla al turismo, affinché questo contribuisca allo sviluppo economico-sociale del territorio, senza però alterarne i sottili equilibri socioculturali. L’elemento antropologico locale costituisce il fulcro dell’esperienza turistica, molto diversa quindi da quella offerta dal tipico resort africano.
Santo Stefano di Sessanio è un “albergo diffuso” all’interno di un borgo medioevale fortificato, tra le montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo, ad oltre 1.250 metri di altitudine.
È il risultato di un progetto di recupero e di destinazione turistica che ha introdotto inedite procedure per conservare l’integrità del borgo storico e del paesaggio circostante, mediante specifici accordi con gli enti territoriali e una ricerca etnografica creata in collaborazione con il Museo delle Genti d’Abruzzo con l’obiettivo finale di conservare l’aspetto estetico originale. Per fare ciò, per la ristrutturazione è stato utilizzato materiale architettonico di recupero e un arredamento povero con oggetti dell’artigianato locale, tipici della montagna abruzzese. I tessuti e le decorazioni sono prodotti dell’artigianato locale, realizzati secondo le antiche tradizioni, come le famose coperte tessute di lana, gli oggetti in ferro battuto e perfino le candele.
L’albergo diffuso consta di 30 sistemazioni di 4 diverse tipologie tra camere e suite, distribuite in più case del borgo. Completamente ristrutturate, mantengono lo stile rustico e sono arredate elegantemente con mobili antichi di arte povera. Anche l’esperienza culinaria si basa sulla tradizione gastronomica abruzzese: il menù di entrambi i ristoranti, Il Cantinone e La Locanda sotto gli Archi, presenta piatti a base di prodotti locali genuini.
Durante il soggiorno si possono organizzare lezioni di cucina tipica abruzzese, di panificazione e di pasticceria per imparare l’arte del pane, della pasta fresca e dei dolci fatti in casa. Il corso di tessitura e di saponificazione raccontano le tecniche segrete che si tramandavano di madre in figlia, per realizzare le tipiche coperte di lana e profumati saponi naturali. Trekking, passeggiate a cavallo, pic nic ed itinerari gastronomici, con pasti nei ristoranti stellati dei dintorni, completano l’offerta del Santo Stefano per una vacanza autentica e diversa dal solito.