L’intera Riserva, compresa nei quattro comuni di San Venanzo, Orvieto, Parrano e Ficulle, non ha mai conosciuto il forte incremento demografico di altri centri della Regione: le località e i piccoli borghi che ne punteggiano i 40 mila ettari non hanno mai sfruttato intensamente le risorse del territorio, conservando la grande varietà di flora e fauna che abita i boschi della zona. Attualmente sono presenti 44 specie di mammiferi selvatici, mentre lecci, cerri, querce e aceri, insieme a molte specie arbustive, come l’erica arborea e il corbezzolo, costituiscono un piccolo polmone verde nel “cuore verde d’Italia”. Sul Monte Peglia si trovano giacimenti preistorici risalenti a più di 700.000 anni fa, e i vulcani spenti di San Venanzo, sorto sul crinale di uno di essi, dove è possibile osservare l’associazione di rocce rarissime, presenti solo a Quing Ling in Cina, a Bunyaruguru, Katwe Kykorongo in Uganda e a Mata de Corda in Brasile.